Il tema della pensione resta sempre controverso: per la generazione dei millennials, la pensione appare quasi come una chimera. Di fronte alla grande incertezza del tempo in cui viviamo, è bene sfatare qualche mito perché la pensione è un argomento importante, che non si può trascurare: occorre essere informati per pianificare al meglio il proprio futuro.

Pensione, una storia centenaria

Nel 1898 nasce la Cassa Nazionale di previdenza per l’invalidità e per la vecchiaia degli operai. Si tratta di un’assicurazione volontaria integrata da un contributo di incoraggiamento e dal contributo anch’esso libero degli imprenditori.

A partire dagli anni ’70, il sistema pensionistico pubblico che verteva intorno all’INPS (l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale nato nel 1943 sulle ceneri dell’Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale), si è basato su un “patto intergenerazionale”. Le pensioni attuali vengono infatti pagate con i contributi dei collaboratori attivi, le cui pensioni saranno poi pagate con i contributi dei giovani che entreranno successivamente nel mondo del lavoro.

Pensione e trend demografici

L’invecchiamento della popolazione, il calo delle nascite e il continuo ritardo nell’inserimento nel mondo del lavoro hanno avuto l’effetto di diminuire il numero dei lavoratori attivi, mentre parallelamente il numero di pensionati è aumentato, di pari passo con il deficit delle casse statali. Ciò ha comportato una revisione dell’intero sistema di welfare pubblico, e più specificamente del sistema pensionistico.

Le riforme avviate negli anni ‘90 hanno avuto l’effetto di ridurre l’importo delle pensioni future, soprattutto per i giovani, per garantirne la sostenibilità. Si afferma infatti il sistema contributivo, secondo cui la pensione è determinata in funzione dei contributi versati nell’arco della vita lavorativa, e non sulla base della retribuzione media ricevuta durante gli ultimi anni di lavoro (sistema retributivo). Si tengono quindi in considerazione i primi anni lavorativi in cui solitamente la retribuzione è più bassa.

La certezza emersa in seguito alle continue riforme è la necessità di provvedere ad integrare il nostro reddito fin da giovani.

La previdenza complementare

Per compensare la diminuzione della pensione “pubblica”, le istituzioni hanno realizzato una serie di provvedimenti volti a sostenere forme di previdenza private, su base volontaria, che hanno lo scopo di garantire risorse sufficienti una volta in pensione.

La pensione integrativa, dunque, si aggiunge alla pensione di base del regime pubblico obbligatorio e costituisce il terzo pilastro del sistema pensionistico italiano (il primo pilastro è costituito dal regime pubblico obbligatorio, mentre il secondo dai fondi pensione ad adesione collettiva).

Esistono varie forme di previdenza complementare, cui tutti possiamo aderire volontariamente, che si adattano alle esigenze e alle necessità di tutti e che proprio per questo possono garantirci una opportunità di risparmio in un settore che vede la nostra compagnia leader del mercato.

Si tratta di strumenti fondamentali che possono garantirci un futuro più sereno, e per questo è così importante pensarci oggi, senza aspettare domani.

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