Previdenza complementare: perché è importante pensarci oggi
Pensare alla pensione che si percepirà tra diverse decine di anni non è prematuro: una saggia programmazione, basata sull’adesione a una forma di previdenza complementare, è fondamentale per non dover trascorrere il periodo della vecchiaia con un tenore di vita più basso rispetto a quello degli anni di lavoro.
Perché le pensioni di domani saranno basse
Le pensioni attuali sono pagate con i contributi dei lavoratori al momento attivi. Questi lavoratori riceveranno, a loro volta, la pensione grazie ai contributi dei giovani che stanno entrando o entreranno prossimamente nel mondo del lavoro. Purtroppo l’Inps fa sempre più fatica a pagare pensioni adeguate. I motivi? Sono diversi, a partire da quelli demografici: la speranza di vita si è progressivamente allungata e, di conseguenza, si è anche allungato il periodo di pagamento dei trattamenti pensionistici. Al contrario, le nascite si sono ridotte, pertanto anche la forza lavoro del futuro. Le ricorrenti crisi finanziarie e il rallentamento della crescita economica hanno fortemente inciso anche sulla stabilità occupazionale degli ultimi anni: precarietà e discontinuità lavorativa sono purtroppo situazioni molto frequenti. Tutto ciò va a pesare sulla sostenibilità del sistema pensionistico, che al momento si basa sul principio del “più si versa e per più anni lo si fa, più alta sarà la pensione”. In sostanza, il sistema premia le carriere lunghe e poco discontinue. Esattamente il contrario del panorama lavorativo “medio” attuale.
Requisiti e criteri di accesso in continuo cambiamento
Per tutti questi motivi, il sistema pensionistico italiano è soggetto a frequenti riforme, con lo scopo di renderlo più sostenibile. La recente Quota 100, che consente di anticipare l’uscita dal lavoro nel momento in cui la somma dell’età del lavoratore e del numero di anni di contributi accreditati è pari a 100 (per esempio, 60 anni d’età e 40 di contributi), sarà sostituita da gennaio 2022 da Quota 102 (almeno 64 anni d’età e 38 di contributi). Un sistema che permetterà allo Stato di ridurre notevolmente gli oneri pensionistici. E dopo? La partita è ancora aperta: si prefigura un ritorno alla legge Fornero, ma il tema della previdenza sarà ancora il tema caldo dei prossimi mesi.
Indispensabile prevedere una forma di previdenza complementare
Tenendo conto dei fattori che incidono sul sistema pensionistico italiano e delle incertezze legate ai criteri e ai requisiti di domani, è indispensabile oggi iniziare a costruire una “pensione di scorta” che possa integrare quella che si riceverà dall’Inps. Una forma di previdenza complementare consentirà di mantenere, una volta raggiunti gli anni pensionistici, un tenore di vita simile a quello che del periodo lavorativo. Ma non solo: rappresenterà anche una tutela contro eventuali carenze di liquidità. Oggi, per fortuna, esistono molti strumenti che ci consentono di prepararci per tempo costruendo, anno dopo anno, una cifra importante che verrà riscattata al momento opportuno. Non si è mai troppo giovani per pensarci: prima si inizia a costruire il proprio “tesoretto”, più questo avrà tempo per maturare e crescere.